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Cartelloni pubblicitari per trovare l’assassino: “Chi mi ha ucciso?”

7 luglio 2017

Cartelloni pubblicitari per trovare l’assassino: “Chi mi ha ucciso?”

Un mistero giunge dal lontano settembre 1991 e avvolge la città di Salt Lake City, capitale dello Stato dello Utah (U.S.A.).

Nello specifico, riguarda il ritrovamento del corpo senza vita del 40enne Kerry Arbon, a tal proposito la polizia ha scelto di adottare una nuova strategia per recuperare tracce ed indizi importanti per la risoluzione dei famosi “cold case investigations” (casi irrisolti).

Cari lettori, non temete! Non voglio fare l’investigatore privato, semplicemente nell’articolo che segue voglio mostrarvi il particolare uso dei cartelloni pubblicitari che è stato fatto in America, in merito alla tematica sopra illustrata. Scopriamo insieme che cosa hanno ideato!

Cartellone per Kerry Arbon: La dinamica

Nel settembre del 1991 il corpo senza vita di Kerry Arbon fu ritrovato nel Parco Memory Grove da un ciclista e sulla scena del crimine non furono trovate prove, ad oggi il caso risulta ancora irrisolto e non c’è alcuna certezza sul colpevole ma solo tanto buio. 

E’ proprio a partire da questo caso che la polizia americana, ha deciso di adottare un metodo per tentare di risolvere e chiudere definitivamente i tanti casi ancora aperti.

La polizia ha fatto installare in tutta la città diversi cartelloni sui quali è raffigurato il volto di una vittima assassinata. Lo scopo è quello di ricordare a tutti i cittadini che le indagini, anche a distanza di anni sono ancora attiEsempio di Affissione utilizzata per le indaginive e soprattutto spronare chiunque sappia qualcosa a raccontare e collaborare con le autorità competenti.

Le forze dell’ordine di Salt Lake City hanno adottato questa tattica, non solo per il caso Arbon ma anche per tanti altri casi irrisolti, che grazie all’utilizzo dei Cartelloni Outdoor sono tornati nella memoria collettiva e donano nuovi spunti ed ipotesi ai casi irrisolti. Nel prossimo paragrafo parleremo di come l’ausilio dei cartelloni pubblicitari sia stato di fondamentale importanza nella risoluzione di alcuni “cold case investigations“.

Cartelloni pubblicitari: la luce sulla verità

L’utilizzo di un mezzo puramente promozionale come strumento per la risoluzione dei “casi freddi” non è del tutto una novità. Infatti in passato, diverse città hanno scelto di esporre i cartelloni proprio per aiutare la polizia nella chiusura di alcuni casi e in particolare è stato risolto dopo un decennio, il caso di una piccola bambina pugnalata vicino la propria abitazione. A tal proposito, gli investigatori sostengono che il merito sia stato anche dei cartelloni esposti in città.

Perché l’uso dei cartelloni è diventato estremamente importante, nei casi di omicidio irrisolti da tanto tempo?

Col passare del tempo, l’attenzione sulla vicenda cala e l’assassino pensa che il caso sia morto e sepolto assieme alla vittima, ma in realtà non è così! Il reato esiste ancora, ma purtroppo il tempo ha offuscato la verità e nascosto  tracce ed indizi. Ed è proprio in questo punto che entrano in gioco i cartelloni, con lo scopo di rendere vivo il ricordo e far tornare a galla alcuni dettagli impressi nella memoria dei cittadini, riuscendo talvolta ad entrare nel profondo. Il risultato? 

Alcuni soggetti ricordano importanti tasselli che si rivelano davvero molto utili per la risoluzione del caso, altri finalmente riescono ad avere il coraggio di raccontare la verità che per omertà e paura, resta nascosta per anni nell’attesa essere spronata e di tornare alla luce.

La pubblicità è un mezzo davvero potente e sbalorditivo, non solo è in grado di persuadere e pilotare i clienti all’acquisto di prodotti di consumo ma svolge anche ruoli sociali di estrema importanza, inoltre sensibilizza gli utenti rispetto a tematiche educative e vitali, come nei casi sopra citati.

L’utilizzo dei cartelloni pubblicitari è un ottimo modo per illuminare la verità, per questo noi siamo concordi e favorevoli all’uso fatto dalla Polizia di Salt Lake City. A loro facciamo i nostri più sinceri complimenti e incitiamo altri ad adottare tale metodo, e soprattutto speriamo che questi casi possano essere risolti chiudendo finalmente ferite ancora doloranti e da troppo tempo aperte.

 

 

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